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Per avere successo nel mercato del lavoro del 2025, è essenziale capire non solo cosa cercano le aziende, ma anche come si muovono gli altri candidati. Per andare oltre le opinioni, abbiamo analizzato oltre 350.000 curriculum creati nell'ultimo anno con il nostro builder di Zety, tracciando un ritratto fedele del professionista italiano di oggi e delle strategie che adotta per farsi notare.

Le competenze professionali: il cuore di ogni CV

In media, un candidato italiano inserisce nel proprio curriculum 8,7 competenze professionali. Tra queste, le abilità più frequentemente indicate dai nostri utenti sono:

  • Precisione e attenzione ai dettagli
  • Capacità comunicative
  • Autonomia
  • Problem solving
  • Adattamento e flessibilità
  • Capacità organizzative
  • Lavoro di squadra
  • Competenze informatiche

quante competenze nel curriculum

I nostri dati rivelano che i candidati italiani puntano sulle soft skills, un segnale chiaro che la capacità di collaborare e adattarsi è percepita come un valore fondamentale.

Se queste sono le competenze che i candidati valorizzano, quali sono quelle che il mercato globale richiederà con più forza? Il Future of Jobs Report del World Economic Forum fornisce una risposta chiara, indicando le competenze che la maggior parte dei datori di lavoro considera essenziali per la propria forza lavoro nel 2025.

Ecco la top 10 delle competenze più richieste a livello globale:

  1. Pensiero analitico e innovazione
  2. Resilienza, flessibilità e capacità di adattamento
  3. Leadership e influenza sociale
  4. Pensiero creativo
  5. Motivazione e consapevolezza di sé
  6. Competenze digitali
  7. Empatia e ascolto attivo
  8. Curiosità e apprendimento continuo
  9. Gestione dei talenti
  10. Orientamento al servizio e al cliente

È incoraggiante vedere che competenze come “adattamento e flessibilità”, già molto presenti nei CV italiani, si trovino ai primi posti anche nella classifica globale. Tuttavia, emerge una differenza significativa.

Mentre molti candidati italiani tendono a mettere in risalto abilità operative, come la precisione, il mercato del lavoro di domani darà sempre più valore a competenze cognitive avanzate (come il pensiero analitico e creativo) e a quelle proattive (leadership, curiosità, apprendimento continuo). Integrare queste soft skills “a prova di futuro” è la chiave per distinguersi davvero.

Esperienza lavorativa: pochi impieghi, ma buoni

La tendenza è chiara: qualità batte quantità. Quando si tratta di elencare le esperienze professionali, la maggior parte dei candidati tende alla sintesi. La scelta più diffusa è indicare una sola esperienza lavorativa (il 26%) o due esperienze (il 14,5%) nel curriculum.

Questo approccio strategico suggerisce che i professionisti italiani preferiscono concentrarsi sulle posizioni più rilevanti per la candidatura, piuttosto che creare una lunga e dispersiva cronologia. È una scelta vincente, in linea con i consigli degli esperti.

Come suggerito in A Guide To Crafting Impactful Employment Documents della Harvard Graduate School of Education, è buona norma non spingersi troppo indietro nel tempo (generalmente non oltre i 10-15 anni), poiché è raro che i recruiter raramente attribuiscono valore a esperienze troppo datate.

La lunghezza ideale: il giusto equilibrio tra sintesi e dettaglio

La questione della lunghezza del CV è un eterno dibattito. I nostri dati mostrano un quadro variegato, tra cui:

  • Il 43,89% dei CV supera le 300 parole.
  • Il 32,36% si attesta tra le 100 e le 300 parole.

Questo ci dice che, sebbene la concisione sia spesso raccomandata, molti candidati sentono il bisogno di dettagliare il proprio percorso. La sfida per il 2025 è trovare il giusto equilibrio: fornire informazioni complete senza sommergere di testo i selezionatori, che dedicano in media solo pochi secondi a ogni CV.

Punti chiave

I dati ci mostrano che il candidato italiano di successo nel 2025 costruisce il suo profilo su tre pilastri:

  1. Competenze ibride. Unisce le solide competenze trasversali operative con le abilità cognitive e tecnologiche richieste dal mercato globale.
  2. Esperienza mirata. Presenta un numero limitato di esperienze lavorative, ma scelte con cura per essere massimamente pertinenti per la posizione desiderata.
  3. Comunicazione efficace. Redige un CV dalla lunghezza ponderata, che sia completo nei contenuti, ma conciso nella forma.

Sfruttare queste tendenze e allineare il proprio profilo alle richieste future non è solo un vantaggio: è la chiave per trasformare il proprio curriculum da un semplice documento a un potente strumento di carriera.

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Fonti

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Paolo Borrini
Paolo è un editor appassionato e uno scrittore brillante con una solida formazione giornalistica e diversi anni di esperienza nell'industria dei media. Membro orgoglioso della National Career Development Association (NCDA) e della Professional Association of Resume Writers and Career Coaches (PARWCC), è un punto di riferimento per tutti coloro che aspirano al successo professionale. Dal 2020, Paolo si dedica con passione ai lettori di Zety Italia, assicurando testi chiari e alla portata di tutti. Tutti i suoi articoli sono basati sulla vita reale e rispettano rigorosamente le linee editoriali di Zety.
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