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Skill gap: il divario di competenze in Italia nel 2024

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Negli ultimi anni, il mercato del lavoro è stato profondamente trasformato da cambiamenti economici, tecnologici e sociali, che hanno reso ancora più evidente il fenomeno dello skill gap. Ma qual è davvero la differenza tra le competenze che i lavoratori ritengono essenziali e quelle che le imprese cercano? Le abilità più comuni nei curriculum rispecchiano davvero ciò di cui il mercato ha bisogno?

Per rispondere a queste domande, abbiamo analizzato 250.000 CV creati con il nostro builder di Zety Italia. In questo articolo approfondiremo le cause del divario di competenze, i settori più colpiti e le abilità più richieste, confrontandole con quelle che i candidati inseriscono nei propri curriculum.

Che cos'è lo skill gap?

Lo skill gap è la differenza tra le competenze necessarie per svolgere un determinato lavoro e quelle di cui dispongono i lavoratori. Di conseguenza, molte aziende hanno difficoltà a coprire posizioni strategiche, mentre anche i lavoratori più qualificati incontrano ostacoli nel posizionarsi sul mercato del lavoro.

Le cause del divario di competenze

Comprendere le cause alla base di questo fenomeno è essenziale per affrontarlo in modo efficace e ridurre le sue conseguenze sul mercato del lavoro. Vediamo le principali ragioni che contribuiscono a questo squilibrio:

1. Mancanza di formazione continua

Molti lavoratori non hanno accesso a programmi di aggiornamento che permettano di acquisire le competenze più richieste. Le aziende non sempre investono in percorsi di sviluppo professionale, il che lascia i dipendenti impreparati a gestire nuove sfide. 

Secondo uno studio di Deloitte, il 74% degli intervistati considera fondamentale lo sviluppo delle competenze dei dipendenti per la strategia della propria azienda. Tuttavia, solo il 34% si dichiara soddisfatto degli investimenti che l’azienda sta realmente facendo in questo ambito.

2. Sviluppo tecnologico e digitalizzazione

Il rapido progresso tecnologico e l'adozione massiccia della digitalizzazione hanno rivoluzionato il mondo del lavoro. Nuove competenze, come quelle legate all'uso di strumenti digitali e all’automazione, sono sempre più richieste. Chi non riesce a stare al passo con questi cambiamenti rischia di diventare meno competitivo, influenzando negativamente la produttività delle aziende. 

Per affrontare questo gap, in Italia è stato introdotta la Strategia Nazionale per le Competenze Digitali che mira a ridurre il divario digitale, favorire lo sviluppo delle abilità digitali durante l’intero percorso di istruzione, promuovere le skill chiave per il futuro e garantire a tutti la possibilità di acquisirle.

3. Disallineamento tra formazione e mercato del lavoro

Il sistema scolastico non riesce sempre a preparare i giovani alle reali esigenze del mercato del lavoro. Spesso, i percorsi formativi si focalizzano su competenze generali, trascurando le abilità specifiche richieste nei settori in crescita, come quelli legati alla tecnologia e alla scienza. 

Secondo l'Osservatorio sulle Competenze Digitali 2023, nell’anno precedente la domanda di professionisti ICT in Italia è stata quasi 5 volte superiore rispetto al numero di specialisti nel mercato del lavoro.

4. Skill mismatch

Anche quando ci sono lavoratori disponibili, le loro competenze possono non corrispondere a quelle richieste dalle aziende. Questo squilibrio tra domanda e offerta aggrava ulteriormente lo skill gap. 

Boston Consulting Group ha sviluppato il Future Skills Architect (FSA), uno strumento che permette di analizzare le prestazioni di un paese calcolando il suo indice di “maturità” (FSA Maturity Index), basato sulla disponibilità di competenze richieste dal mercato del lavoro. Questo indice, basato su 59 indicatori e applicato a 75 Paesi nel mondo, colloca l’Italia al 34º posto, posizionandola a metà classifica. 

Anche il tasso di skill mismatch in Italia, pari al 38,2%, la posiziona in una posizione intermedia. In cima troviamo il Sudafrica con un punteggio del 52,2%, mentre la Repubblica Ceca chiude il ranking con il 17,1%.

5. Invecchiamento della forza lavoro

L'aumento dell'età media dei lavoratori crea una sfida ulteriore. Molti dipendenti più anziani, pur avendo accumulato molta esperienza, possono faticare a sviluppare le nuove competenze tecniche richieste oggi, soprattutto nei settori più dinamici e innovativi. 

D'altra parte, la presenza di dipendenti prossimi alla pensione può rappresentare una sfida per la stabilità aziendale, poiché si rischia di perdere competenze preziose e creare un vuoto nella forza lavoro.

cause dello skill gapQuali settori sono colpiti dallo skill gap?

Dovremmo tutti preoccuparci? Non necessariamente. Il problema del divario di competenze è diffuso, ma alcuni settori sono meno colpiti dalla carenza di talenti. Secondo il rapporto Global Talent Shortage 2024 di ManPowerGroup, i settori che stanno affrontando le maggiori difficoltà sono:

  • Sanità e scienze della vita: 77%
  • Beni di consumo e servizi: 76%
  • Tecnologia dell'informazione: 76%
  • Logistica: 76%
  • Industria e materiali: 75%
  • Servizi di comunicazione: 73%
  • Finanza e immobili: 72%
  • Energia: 71%

Vediamo dunque che le maggiori difficoltà si riscontrano nei settori che richiedono una formazione specialistica e competenze tecniche avanzate. In questo studio ci concentriamo invece sulle competenze più richieste, sia a livello globale che in Italia, per poi confrontarle con quelle più frequenti nei CV dei candidati.

Le competenze chiave: le tendenze globali e regionali

Per avere un quadro più completo della situazione, abbiamo consultato diverse fonti. Per individuare le competenze più richieste a livello globale, LinkedIn ha analizzato i dati di un miliardo di membri provenienti da 200 regioni e paesi. Ecco le skill più richieste per il 2024:

  • Comunicazione
  • Customer service
  • Leadership
  • Gestione di progetti
  • Competenze manageriali
  • Capacità analitiche
  • Lavoro di squadra
  • Abilità di vendita
  • Problem solving
  • Abilità di ricerca
  • Adattamento

Passiamo all’analisi delle tendenze in Italia. Il Report Competenze 2024 di Altamira ha evidenziato che, attualmente, le aziende attribuiscono grande importanza alle soft skill, che non solo risultano essere le competenze più richieste, ma anche quelle più frequentemente valutate nei processi di selezione. 

Secondo questa ricerca il 97,6% delle aziende monitora e valuta le soft skill dei propri dipendenti, mentre solo il 66,7% si concentra sulle competenze tecniche.

Ecco le competenze trasversali più valutate – e quindi più richieste – dalle aziende:

  • Lavoro di squadra
  • Problem solving
  • Organizzazione del lavoro
  • Orientamento al risultato
  • Precisione
  • Leadership
  • Capacità relazionali
  • Proattività
  • Comunicazione
  • Mentoring

Diamo un'occhiata inoltre alle esigenze del mercato del lavoro regionale per capire se riflettono le tendenze simili. Prendiamo come esempio i dati raccolti dalle offerte di lavoro in Lombardia pubblicate da Wollybi - l'Osservatorio digitale del mercato del lavoro regionale. Ecco le 10 competenze più richieste negli ultimi 12 mesi:

  • Competenze informatiche
  • Servizio clienti
  • Lavoro di squadra
  • Competenze manageriali
  • Adattamento
  • Competenze linguistiche
  • Problem solving
  • Comunicazione
  • Gestione del tempo
  • Pensiero analitico

È già evidente che alcune competenze si ripetono nei diversi ranking, ma quante di queste figurano effettivamente tra le abilità inserite più spesso nei CV italiani? Andiamo a scoprirlo.

Quali competenze mettiamo nel CV?

Abbiamo analizzato 250.000 curriculum generati negli ultimi 12 mesi tramite il builder di Zety e individuato le competenze più popolari tra i nostri utenti. Questo studio rivela le preferenze e le tendenze attuali nel mercato del lavoro. Ecco le 10 competenze più popolari:

1. Comunicazione efficace

2. Capacità analitiche e problem solving

3. Precisione e attenzione ai dettagli

4. Adattamento e flessibilità

5. Lavoro di squadra

6. Competenze informatiche

7. Patente di guida

8. Orientamento al cliente

9. Autonomia

10. Motivazione e proattività

competenze popolari nei curriculum

Otto delle 10 competenze più frequenti sono soft skills. Un risultato prevedibile, considerando i dati raccolti da diversi settori e professionisti. Le competenze tecniche, infatti, sono spesso legate a ruoli specifici e non hanno la stessa applicabilità universale delle abilità trasversali.

Il divario tra le competenze più popolari e quelle più necessarie

Abbiamo presentato le competenze più richieste in tre diversi fonti e individuato quelle più frequenti nei CV creati con il builder di Zety Italia. Ora è il momento di confrontare queste liste e verificare se ci troviamo di fronte a uno skill gap o, al contrario, se ci sono somiglianze evidenti per quanto riguarda le competenze più popolari.

skill richieste e skill frequenti

Dall'analisi delle competenze più richieste e delle competenze più frequenti nei CV italiani, emerge un quadro piuttosto positivo. In molti casi, le abilità inserite dai candidati rispondono effettivamente alle esigenze del mercato del lavoro.

La corrispondenza tra le competenze richieste dalle aziende e quelle più comuni nei CV, soprattutto per quanto riguarda le soft skills, è incoraggiante. Questo indica che i lavoratori italiani sono, in buona parte, allineati con le necessità del mercato

Tuttavia, per colmare completamente lo skill gap, è essenziale che i candidati prestino maggiore attenzione non solo alle competenze elencate a sinistra, come quelle manageriali o linguistiche, ma anche alle hard skills specialistiche del proprio settore. Investire nella formazione continua rappresenta un vantaggio competitivo, permettendo ai lavoratori di rispondere efficacemente alle richieste sempre più complesse del mercato del lavoro.

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Fonti

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Paolo Borrini
Paolo è un editor appassionato e uno scrittore brillante con una solida formazione giornalistica e diversi anni di esperienza nell'industria dei media. Membro orgoglioso della National Career Development Association (NCDA) e della Professional Association of Resume Writers and Career Coaches (PARWCC), è un punto di riferimento per tutti coloro che aspirano al successo professionale. Dal 2020, Paolo si dedica con passione ai lettori di Zety Italia, assicurando testi chiari e alla portata di tutti. Tutti i suoi articoli sono basati sulla vita reale e rispettano rigorosamente le linee editoriali di Zety.
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