Il mio account

Hai il controllo dei tuoi dati

Noi e i nostri partner utilizziamo i cookie per fornirti i nostri servizi e, a seconda delle tue impostazioni, raccogliere dati analitici e di marketing. Trovi maggiori informazioni nella nostra Informativa sui cookie. Tocca "Impostazioni dei cookie" per impostare le preferenze. Per accettare tutti i cookie, clicca su "Accetta tutti".

Impostazioni Accetta

Impostazione dei cookie

Clicca sui tipi di cookie qui sotto per personalizzare la tua esperienza sul nostro sito. Puoi liberamente dare, rifiutare o ritirare il tuo consenso. Tieni presente che la disabilitazione dei cookie può influenzare la tua esperienza sul sito. Per maggiori informazioni, visita la nostra Politica sui cookie e la nostra Privacy Policy.

Scegli il tipo di cookie da accettare

Analytics

Questi cookie analizzano l'utilizzo del nostro Sito da parte dei nostri visitatori e ci permettono anche di offrirti un'esperienza migliore. I cookie analitici utilizzati sul nostro sito non identificano chi sei né ci permettono di inviarti pubblicità mirata. Per esempio, possiamo utilizzare i cookie/tecnologie di tracciamento a fini analitici per determinare il numero di visitatori del nostro sito, identificare come i visitatori si muovono nel sito e, in particolare, quali pagine visitano. Questo ci permette di migliorare il nostro Sito e i nostri servizi.

Prestazioni e personalizzazione

Questi cookie ci permettono di offrirti un'esperienza personalizzata. I cookie di personalizzazione sono utilizzati per fornire contenuti, compresi gli annunci, rilevanti per i tuoi interessi sul nostro sito e su siti di terze parti in base a come interagisci con diversi elementi del nostro sito, nonché per tenere traccia dei contenuti a cui accedi (compresa la visualizzazione di video). Possiamo anche raccogliere informazioni sul computer e/o sulla connessione per adattare la tua esperienza alle tue esigenze. Durante alcune visite, possiamo utilizzare strumenti software per misurare e raccogliere informazioni sulla sessione, compresi i tempi di risposta della pagina, gli errori di download, il tempo trascorso su determinate pagine e le informazioni sull'interazione della pagina.

Pubblicità

Questi cookie sono collocati da aziende terze per fornire contenuti mirati basati su argomenti rilevanti che ti interessano (per esempio, fornendoti annunci su Facebook che ti interessano), e ti permettono di interagire meglio con piattaforme di social media come Facebook.

Necessari

Questi cookie sono essenziali per il funzionamento del Sito e per permetterle di utilizzare le sue funzioni. I cookie essenziali saranno sempre rilasciati poiché sono necessari per il corretto funzionamento del Sito. Per esempio, i cookie essenziali includono, ma non sono limitati a: i cookie per fornire il servizio, mantenere il tuo account, fornire l'accesso al costruttore, le pagine di pagamento, creare ID per i tuoi documenti e memorizzare i tuoi consensi.

Per vedere un elenco dettagliato dei cookie, clicca qui.

Salva le preferenze

La verità sul lunedì: una ricerca sulla settimana lavorativa nel 2023

Crea ora il tuo CV

I nostri clienti sono stati assunti da:*

La verità sul lunedì: una ricerca sulla settimana lavorativa nel 2023

Cinque giorni a settimana di lavoro e solo due di riposo. Un bel problema per chi lavora. Abbiamo sempre la sensazione che la settimana lavorativa sia interminabile e che ci voglia un secolo per passare dal lunedì al venerdì, mentre i weekend volano via in un lampo. Senza contare la domenica, che ci dà l’impressione che il fine settimana sia già bello che finito prima ancora di iniziare la giornata.

Ogni giorno facciamo fatica ad arrivare al venerdì, cercando di racimolare gli ultimi stralci di motivazione e produttività che ci rimangono per concludere il nostro lavoro.

Nonostante un aumento costante dagli anni ‘50, la produttività è rimasta relativamente bassa o addirittura diminuita negli ultimi anni.

Vediamo qualche dato.

  • Secondo l’Economic Policy Institute, la produttività dei lavoratori è cresciuta dell’80% tra il 1973 e il 2011.
  • Tuttavia, nel 2010 il tasso di crescita ha iniziato a rallentare. I calcoli dell’EPI tra il 1979 e il 2021 mostrano una crescita del 64,6%.


Ora questa crescita ha subito invece un’inversione di tendenza:

  • Secondo il Bureau of Labor Statistics, nel 2022, la produttività dei lavoratori ha iniziato a diminuire vertiginosamente come mai era successo in 75 anni.

Perché sta accadendo? Perché la gente, ora più che mai, pensa che i giorni della settimana non siano stati creati in modo equo? Per fare chiarezza, abbiamo chiesto a un gruppo di 1000 dipendenti la loro opinione sui giorni lavorativi e sulla produttività durante la settimana.

In questo articolo presentiamo i risultati della nostra ricerca e proviamo a rispondere ad alcune domande interessanti come:


Continua a leggere per scoprire i risultati del nostro studio.

I giorni della settimana sono tutti uguali?


Molti cantanti hanno scritto diverse canzoni sui giorni della settimana. Vasco Rossi cantava: “Odio i lunedì” descrivendo in maniera lapidaria il suo rapporto con l’inizio della settimana. O è ancora peggio quando “il lunedì arriva di sabato sera” come dice Salmo nella sua canzone Lunedì.

Dunque, qual è la verità che si cela dietro i giorni della settimana?

una ricerca sulla settimana lavorativa


Sicuramente, non tutti i giorni della settimana sono uguali. E dovendo scegliere il miglior giorno della settimana, gran parte di noi opta per il venerdì. Allo stesso modo non abbiamo dubbi quando si tratta di scegliere il giorno peggiore della settimana.

Il 41% dei partecipanti della nostra ricerca sostiene che il lunedì sia il giorno della settimana che detesta di più.

Nulla di sorprendente. Il lunedì è di gran lunga il giorno meno amato. Ma ci sono alcune divergenze di opinione sui lunedì in base a salario e fascia d’età:

  • Il lunedì è il giorno più odiato della settimana per il 56% dei lavoratori dai 25 anni in giù, contro il 45% della fascia dai 26 ai 40 anni e il 34% di chi ha più di 41 anni. Forse ci abituiamo al lunedì con l’età?
  • Il lunedì è anche il giorno più detestato per il 55% dei lavoratori intervistati con uno stipendio di €70.000 o più, contro il 50% di coloro che hanno uno stipendio di €22.000. Al contrario, il lunedì è il giorno più sopportabile per coloro che hanno uno stipendio che va dai €45.000 ai €70.000; solo il 32% di essi sostiene di odiare questo giorno.


Inoltre, non sono solo i nostri intervistati a indicare il lunedì come il giorno più odiato della settimana.

Tornando alla nostra classifica:

  • Il mercoledì si è posizionato al secondo posto con il 20% dei voti.
  • Il martedì è al terzo posto con il 16% dei voti.
  • Il venerdì rimane in scia con il 13% dei voti.
  • Il giovedì pare essere il meno peggio, con il 10% dei voti.

Non possiamo ignorare il fatto che i giovedì sono percepiti meglio dei venerdì. La ragione è molto semplice. A differenza di altri giorni, non ci sono aspettative per i giovedì. Se hai resistito fino a giovedì puoi sicuramente farcela per un altro giorno. Non trascuri ancora il tuo lavoro e ti senti eccitato per il weekend. Al contrario, il venerdì non ti andrà di fare nulla e conterai solo i minuti che ti separano dal tornare a casa.

Questa è la magia del giovedì. Ma come tutti gli altri giorni della settimana, il giovedì può avere degli aspetti negativi.

Gli intervistati indicano varie ragioni per giustificare la loro scelta del giorno più odiato. Alcuni dei parametri erano: avere un carico di lavoro maggiore rispetto agli altri giorni, avere molti incontri quel giorno, sentirsi meno motivati e meno produttivi o avere un incontro con il proprio datore di lavoro per parlare di numeri.

Ora che sappiamo quali sono i nostri vincitori cerchiamo di analizzare meglio i lunedì.

8 intervistati su 10 (l’82%) sostengono che i martedì siano migliori dei lunedì.

Cosa c’è quindi di male nei lunedì? È solo dovuto alla fine del weekend e al dover tornare alla nostra routine? O forse è per questa visione deprimente di dover lavorare nei prossimi cinque giorni lavorativi? La ragione è semplice.

8 intervistati su 10 (l’80%) credono che il lunedì sia il giorno più stressante della settimana.


I lunedì non sono negativi solo perché sono lunedì, ma anche perché sono associati allo stress, che per alcuni si trasforma nell’ansia della domenica.

Abbiamo chiesto quanto spesso le persone si sentono stressate o soffrono di ansia della domenica per l’arrivo del lunedì. E abbiamo scoperto che:

  • Il 54% dice qualche volta,
  • Il 20% sostiene raramente,
  • Il 10% ritiene che avvenga spesso,
  • l’8% ha provato ansia la domenica ogni settimana,
  • l’8% ha dichiarato di non averne mai avuta.


Dunque la maggior parte dei dipendenti ha sperimentato un aumento dei livelli di stress per l’arrivo del lunedì almeno una volta.

Lo stress della domenica presenta delle differenze demografiche interessanti.

  • Più uomini che donne sostengono di non avere mai avuto ansia la domenica, rispettivamente il 14% contro il 3%.
  • Lo stress della domenica è più comune tra i liberi professionisti (il 19% sostiene di essere sempre stressato), coloro che lavorano nella finanza (il 18%) e gli impiegati che guadagnano 70.000 euro o più (17%).
  • La sindrome del lunedì è più comune nella Generazione Z. Più del 98% degli intervistati con meno di 25 anni ha provato ansia prima del lunedì.


Diamo uno sguardo ad alcuni dati esterni:

  • Un’indagine di LinkedIn del 2018 ha riscontrato che l’80% dei lavoratori si preoccupa dell’arrivo della settimana già la domenica.
  • L’American Academy of Sleep Medicine ha provato come più di un quarto degli intervistati (26%), incluso un terzo della Generazione Z (32%) e Millennials (34%) ha quasi sempre problemi ad addormentarsi la domenica rispetto agli altri giorni della settimana. Per il 73% di questi è dovuto a problematiche relative al lavoro.

Ora che abbiamo le basi, dobbiamo considerare le problematiche lavorative che ci rendono ansiosi alla fine del weekend. I fattori principali dello stress nel fine settimana sono:

  1. Un ambiente lavorativo pressante, che non ci permette di riposare.
  2. Un carico di lavoro elevato che ci aspetta il lunedì e si prolunga anche nei giorni successivi.
  3. Gli straordinari, che rendono i lunedì ancora più negativi.
  4. Mobbing, discriminazione, o ineguaglianze presenti ancora in molti posti di lavoro.
  5. Uno sforzo fisico considerevole a lavoro.
  6. Il pensiero di dover lavorare nei prossimi cinque giorni.
  7. Tragitto casa-lavoro lungo ed estenuante.
  8. Insoddisfazione del lavoro dovuto a stipendio basso e mancanza di benefit aziendali.
  9. Mancanza di supporto da parte del datore di lavoro, manager o colleghi.
  10. Relazioni scarse con manager e colleghi.


Senza considera questa negatività... è possibile avere un giorno della settimana preferito? Beh, decisamente no.

Sorprendentemente, quando abbiamo chiesto ai partecipanti dello studio il loro giorno lavorativo preferito, il 25% hanno risposto il lunedì, mentre il 24% il mercoledì.

Inoltre, il 23% ha sostenuto che ama il venerdì, il 22% preferisce il martedì e solo il 6% ama il giovedì.

Questo è dovuto probabilmente alla soggettività dei giorni lavorativi. I lunedì sono come la testa di una Medusa da una parte ti attraggono e dall’altra ti uccidono.

Probabilmente la loro magia risiede nella parola “produttività”. Il giorno più odiato della settimana non è necessariamente il più produttivo. Per alcuni si tratta di un valore aggiunto, per altri no.

Ora vediamo cosa vuol dire avere “una giornata no”.

Le cause di una giornata no

una ricerca sulla settimana lavorativa

“Sto avendo una giornata no.”

Una frase semplice, ma carica di emozioni. Una volta si diceva che le giornate no sono come i temporali di agosto: imprevedibili.

Certo, dato che non esistono ambienti lavorativi perfetti, una giornata storta a lavoro è inevitabile.

Ma quanto spesso avviene? I partecipanti allo studio sostengono di avere una giornata terribile al lavoro:

  • Una volta a settimana - 33%
  • 2-3 giorni al mese - 28%
  • Più di un giorno a settimana - 24%
  • Ogni giorno o quasi ogni giorno - 8%
  • Una volta al mese - 6%
  • Mai o quasi mai - 1%

Di conseguenza, il 65% delle persone ha avuto delle giornate no una volta a settimana o più spesso.

Ciò che stupisce (o forse no) è che nessuno dice di non avere mai avuto giornate no a lavoro.

In generale, le persone con almeno una giornata no a lavoro sono quelle che hanno più possibilità di soffrire di ansia la domenica, di insoddisfazione per il lavoro e di qualche problema relativo alla salute mentale.

Alcuni giorni sono buoni e altri no e questo è difficile da accettare. Scopriamo ora quali giorni della settimana hanno più possibilità di essere delle giornate no.

Come parte dell’indagine, abbiamo investigato i peggiori giorni lavorativi della settimana. Abbiamo chiesto ai partecipanti di indicarci quale giorno è negativo, chiedendo di motivare la scelta non sulla base del loro gusto personale, ma sul numero di fallimenti e problemi legati a quel giorno. Le risposte sono state:

  • Mercoledì – 30%
  • Lunedì – 25%
  • Martedì – 24%
  • Giovedì – 13%
  • Venerdì – 8%

Le ragioni per le quali il mercoledì è il giorno in cui accadono eventi negativi non sono le stesse per le quali è il giorno più odiato. Per esempio, il lunedì potrebbe essere terribile per i fattori psicologici correlati, mentre il mercoledì per motivi lavorativi.

Il 50% degli intervistati sostiene che i fattori lavorativi sono quelli che contribuiscono di più alle giornate negative a lavoro. Dunque se siamo scontenti, il lavoro è la causa principale.

Tuttavia, anche la vita privata incide sul lavoro. Il 42% dà la colpa a fattori esterni (personali) per una giornata no a lavoro. Allo stesso tempo, l’8% pensa sia un mix di entrambi.


Per dare una visione completa, abbiamo riscontrato ulteriori fattori che contribuiscono a una giornata no:

  1. Carico di lavoro elevato
  2. Compiti e progetti impegnativi
  3. Straordinari
  4. Scadenze impellenti
  5. Colleghi negativi
  6. Mancanza di riconoscimenti
  7. Clienti fastidiosi
  8. Mancanza di supporto da parte del datore di lavoro, manager o colleghi
  9. Discriminazione
  10. Pessimo datore di lavoro o manager


Abbiamo rivelato i segreti delle giornate no. Questa conoscenza ci dà la possibilità di prevenirle e di affrontarle.


Proseguiamo ora sulla seconda parte del nostro lavoro sull’’influenza di ogni giorno sulla nostra produttività e motivazione.

La produttività durante la settimana lavorativa

una ricerca sulla settimana lavorativa

Molti studi suggeriscono come il martedì sia il giorno più produttivo della settimana, con il lunedì che si posiziona al secondo posto.

La nostra ricerca supporta questi dati?


Non necessariamente.


Nonostante il mercoledì sia il giorno peggiore, è infatti anche il più produttivo. Il 33% degli intervistati crede che sia il giorno nel quale riescono a completare più compiti.

Questo potrebbe essere vero soprattutto se il mercoledì fosse un giorno terribile per il carico di lavoro o per le scadenze impellenti. Questi fattori ottimizzano la produttività facendoci completare i nostri compiti il più velocemente possibile.


I giorni più produttivi secondo la nostra classifica sono:

  • Lunedì – 22%
  • Martedì – 17%
  • Giovedì – 15%
  • Venerdì – 12%


Per capire pienamente la percezione dei dipendenti sulla produttività, abbiamo chiesto agli intervistati quale giorno considerano meno produttivo.

  • Venerdì –22%
  • Giovedì – 21%
  • Mercoledì – 20%
  • Lunedì – 20%
  • Martedì – 16%

I risultati non sono sorprendenti. Dopotutto, il venerdì è quel giorno che dà il calcio d’inizio al nostro weekend e ci fa accantonare il lavoro. Il giovedì allo stesso modo è associato alla pigrizia, dato che è quasi venerdì e quindi in pratica siamo già nel mood per il weekend.

Ma abbiamo riscontrato una stranezza quando si chiede di scegliere il giorno più produttivo tra il lunedì e il venerdì. In tale scenario, il 52% ha scelto il venerdì, mentre il 39% ha scelto il lunedì. Il restante 9% si sente produttivo allo stesso modo in entrambi i giorni.

Andiamo ora ad analizzare la produttività durante le ore del giorno.

  • Si ritiene che le attività celebrali raggiungano il pieno delle loro funzionalità prima di mezzogiorno fino alle 13:00, l’ora di pranzo per molti lavoratori. Questo è stato confermato dalla Harvard Business Review in uno studio sugli orari di lavoro ideali, che sottolinea come la produttività cali dopo pranzo.
  • Un’indagine online di Moneypenny ha scoperto che il lunedì mattina alle ore 10:54 è il momento in cui le persone sono più produttive.

Nel nostro studio, non ci siamo concentrati sulle ore esatte. Prima, abbiamo cercato di capire se i nostri partecipanti fossero più dei mattinieri o degli “animali notturni”. L’83% preferisce iniziare a lavorare al mattino. Al contrario, il 17% si sente meglio quando lavora nel pomeriggio.

Abbiamo in seguito chiesto ai nostri partecipanti in quali ore si sentono meno produttivi, suddividendo la giornata lavorativa in tre parti. Dall’analisi si evince che le ore più produttive sono:

  • Le ultime 4 ore della giornata lavorativa (13:00–17:00) – 51%
  • Le prime 4 ore della giornata lavorativa (9:00–13:00) – 43%
  • Nel bel mezzo della giornata lavorativa (11:00–15:00) – 6%

La nostra ricerca suggerisce che i nostri lavoratori si sentono meno produttivi nella seconda parte della giornata e dopo pranzo.

Ma non è lo stesso per tutti.

  • La maggior parte dei lavoratori del settore manifatturiero e di quello IT scelgono le prime quattro ore della giornata, rispettivamente il 58% e il 53%.
  • Le persone di 25 anni o più giovani sono più produttive durante la prima parte del giorno (56%).

Ciò nonostante, le ore lavorative non sono uguali per tutti e il tempo variano a seconda della persona.

Il cervello non può mantenere un livello costante di produttività, indipendentemente da quanto ci sforziamo o quanti caffè beviamo. Inoltre, questa produttività altalenante è comune.


Più di 9 intervistati su 10 (il 95%) avverte dei cambiamenti di produttività durante la settimana.

Qualcosa che non viene accettato in modo passivo dai partecipanti.

Quasi tutti i partecipanti allo studio (97%) pianificano la giornata lavorativa a secondo della produttività.

I picchi di produttività seguono delle regole ben precise. Ma quali sono quelle che guidano la nostra motivazione prima di Natale, delle vacanze estive e in altre occasioni?

La motivazione prima delle vacanze

una ricerca sulla settimana lavorativa

La maggior parte degli impiegati aspetta con impazienza le vacanze, le festività o altri periodi di pausa dal lavoro.


Ma quali sono i livelli di motivazione e produttività durante questi periodi?


Alla fine, la situazione non è per niente male.

  • Il 62% si sente più motivato a lavorare prima delle festività o di altre vacanze.
  • Il 50% è più motivato a lavorare dopo essere tornato dalle festività e da altre vacanze.
  • Il 52% sostiene di essere più motivato prima di lunghi periodi di pausa dal lavoro, ad esempio per le vacanze estive.
  • Il 48% ammette di essere più motivato dopo essere tornato da lunghi periodi di pausa come le vacanze estive.
  • I compleanni non rappresentano un problema, dato che il 60% degli intervistati si sente più motivato a lavorare il giorno del compleanno.

Alcune di queste informazioni sono sorprendenti considerando che studi precedenti suggerivano che la produttività degli impiegati si abbassa prima delle festività e di altre vacanze. La pigrizia pre vacanza è un attitudine tipica di molti lavoratori, che nel periodo antecedente alle vacanze di Natale perdono la loro concentrazione al lavoro e vorrebbero solo abbandonarsi al Dolce far niente.

Avere più tempo libero motiva i nostri partecipanti a lavorare meglio? Una settimana più breve ci fornisce più energia per il lavoro?

La soluzione è la settimana lavorativa breve?


Nel 1817, un manager del settore tessile, Robert Owen, sosteneva che: “8 ore di lavoro, 8 ore di svago e 8 ore di riposo” fossero l’ideale per aumentare la produttività.


Più di 200 anni dopo, stiamo passando dalla possibilità di ridurre le ore di lavoro a ridurre le giornate lavorative.


Dunque, la settimana corta è la cura per la mancanza di produttività?

una ricerca sulla settimana lavorativa

È risaputo che la lunghezza della settimana e la produttività sono connesse. Nel periodo di Robert Owen, 12 ore al giorno per 6 giorni lavorativi causavano rendimenti decrescenti.

Ma ritorniamo al nostro studio.


Una giornata lavorativa di 4 giorni è un’ottima idea, ma non per coloro che non riescono ad adempiere ai propri compiti e responsabilità in 5 giorni da 40 ore. Dai un’occhiata a questi dati.


Il 53% degli intervistati è d’accordo sul fatto che 40 ore settimanali non siano sufficienti per completare il proprio lavoro. Quindi questo potrebbe farci capire come questa percentuale di persone potrebbe essere costretta a fare gli straordinari per svolgere task urgenti. O coloro che lavorano per 40 ore settimanali vedono costantemente crescere la lista delle cose da fare che non hanno poi tempo di completare.


Tuttavia, più di 8 intervistati su 10 (l’85%) sostengono l’idea di una settimana lavorativa da 4 giorni.


Allo stesso tempo, 8 intervistati su 10 (l’81%) credono che una settimana lavorativa da 4 giorni aumenterebbe la produttività e la motivazione.

Questo vuol dire che un lavoro che non può essere completato in 5 giorni (da 40 ore) può essere svolto in 4 (da 32 ore)? È una possibilità, in particolare se si considera che una settimana più breve potrebbe aumentare la produttività, l’impegno e la motivazione a lavoro. Quindi, possiamo completare un numero simile (o forse anche maggiore) di compiti in un periodo di tempo più breve. Inoltre, preserverebbe il nostro benessere. Un giorno extra di relax e riposo permetterebbe di dare il meglio durante una settimana lavorativa di 4 giorni.


E anche se non riusciamo a completare i nostri compiti in 4 giorni, ricorda che per alcuni 5 giorni non sono sufficienti.


Bene. Ma cosa succederebbe se dovessimo lavorare lo stesso per 40 ore settimanali in solo 4 giorni? Il risultato sarebbe 4 giorni da 10 ore l’uno. È meglio di lavorare 5 giorni a settimana, 8 ore al giorno? La risposta è stata un secco no.


Potendo scegliere, il 64% degli intervistati sceglierebbe 5 giorni lavorativi da 40 ore settimanali contro 4 giorni lavorativi da 40 ore.


Solo il 36% crede che 4 giorni da 40 ore settimanali sia un’opzione migliore.


Non ci aspettavamo una risposta diversa. Lavorare 10 ore al giorno è estenuante e senza dubbio impatta la produttività.

Inoltre, abbiamo preparato una lista più completa di orari di lavoro alternativi. Sorprendentemente, una modifica leggera all’attuale sistema è il vincitore di questa classifica.

  • 5 giorni a settimana da 7 ore l’uno (35 ore) – 49%
  • 5 giorni a settimana da 8 ore l’uno (40 ore) – 27%
  • 4 giorni a settimana da 8 ore l’uno (32 ore) – 18%
  • 4 giorni a settimana, 10 ore l’uno (40 ore) – 5%


Come si può vedere, l’opzione più allettante per gli impiegati è di lavorare 7 ore al giorno per cinque giorni dal lunedì al venerdì. Un’ora in meno ogni giorno permetterebbe di gestire tutti i doveri professionali aumentando la produttività e consentendo di avere un miglior equilibrio tra vita privata e lavoro.


Al contrario, la soluzione meno popolare è quella di lavorare 10 ore al giorno, 4 giorni a settimana. Questo perché una soluzione del genere diminuirebbe la motivazione e la produttività aumentando la stanchezza mentale.

Possiamo trarre un altro insegnamento utile dai dati precedenti.

Per 8 persone su 10, lavorare 6 o 7 ore invece di 8 aumenterebbe il proprio impegno e la propria motivazione a lavoro.

Questo è un dato di fatto.

La verità che si cela dietro ai giorni lavorativi


Cos’altro si può dire sulle ineguaglianze dei giorni lavorativi? La risposta a questa domanda può essere trovata nelle infografiche in basso.

una ricerca sulla settimana lavorativa

Ancora una volta, abbiamo proposto ai nostri intervistati diverse frasi fatte sui giorni lavorativi. Abbiamo chiesto a ognuno di loro di rispondere utilizzando una scala di preferenze. Le percentuali qui di seguito includevano risposte come “sono parzialmente d’accordo” e “sono d’accordo”.

  • Il venerdì è il giorno migliore perché poi c’è il weekend – 65%
  • Il venerdì sono produttivo come negli altri giorni lavorativi – 65%
  • Il venerdì sono al minimo dei miei livelli di produttività per via dell’arrivo del weekend – 62%
  • Il lunedì sono produttivo tanto quanto gli altri giorni lavorativi – 66%
  • Detesto i lunedì sebbene siano il mio giorno più produttivo – 62%
  • Il lunedì è il peggior giorno lavorativo della settimana – 68%
  • I weekend dovrebbero durare di più – 67%
  • Percepiamo i giorni lavorativi in modo negativo poiché spesso non siamo soddisfatti dell’equilibrio tra attività professionale e vita privata – 63%
  • Percepiamo i giorni lavorativi come negativi perché il nostro lavoro non ci appassiona– 63%
  • Se fossimo appassionati del nostro lavoro, motivazione e produttività rimarrebbero invariate per tutta la settimana – 68%

Le opinioni sono relativamente equilibrate. C’è una minoranza significativa che non pensa che i weekend dovrebbero essere più lunghi.

Questo studio conferma solo la nostra tesi che ogni giorno della settimana è governato da leggi proprie e le differenze più sostanziali sono quelle tra il lunedì e il venerdì. Tuttavia, l’atteggiamento e la produttività sono questioni personali. Detto ciò, un fattore importante che i gli intervistati hanno sottolineato è che le giornate sono negative perché siamo noi a renderle così.

Inoltre, nel caso fossimo appassionati del nostro lavoro, ogni giorno della settimana sarebbe lo stesso. La nostra produttività non dipende dal mercoledì o dal giovedì, ma da fattori esterni all’ambiente lavorativo.

Punti chiave


Riassumiamo i risultati del nostro studio sui giorni lavorativi.

  • Secondo il 41% dei partecipanti, il giorno più detestato della settimana è il lunedì.
  • Il mercoledì è visto come il peggior giorno della settimana a causa di problemi legati al lavoro, come un carico eccessivo o fallimenti.
  • L’81% pensa che i lunedì siano i giorni della settimana più stressanti.
  • Solo un intervistato su 10 non ha mai provato ansia la domenica, mentre 2 su 10 ammettono che si tratta di un episodio raro. Il resto, 7 su 10, sostiene di soffrire di questa sindrome in modo regolare ogni settimana (l’8%), spesso (il 10%) o qualche volta (il 54%).
  • Il 65% ha avuto giornate no a lavoro una volta a settimana o anche più spesso.
  • Il mercoledì è il giorno più produttivo mentre il venerdì è il meno produttivo.
  • Il 51% pensa di essere più produttivo durante le ultime 4 ore della settimana lavorativa.
  • Il 95% sostiene di avere dei livelli di produttività altalenanti durante la settimana.
  • Le persone pensano che lavorare 5 giorni a settimana per 7 ore al giorno sia l’ideale.

Metodologia

I risultati sono stati ottenuti intervistando 998 persone. Abbiamo posto loro delle domande sull’atteggiamento durante i giorni lavorativi, la produttività durante la settimana e altro ancora. Il nostro questionario includeva domande a risposta chiusa (sì o no), domande con una scala di gradimento, domande a risposta multipla e domande a risposta aperta. Tutti i partecipanti a questo studio hanno risposto con successo a una domanda relativa al controllo dell’attenzione.

Limitazioni

I dati che stiamo presentando fanno affidamento sull’autovalutazione dei partecipanti. Ogni partecipante ha risposto a ogni domanda senza alcuna amministrazione della ricerca o interferenza. Siamo consapevoli che ci sono molti problemi potenziali su dati basati sull’autovalutazione come la memoria selettiva, l’effetto “telescoping”, l’attribuzione o l’esagerazione.

Fonti

Modalità d’uso

Che tu preferisca i lunedì o i venerdì, sentiti libero di condividere questi risultati. Utilizza le nostre immagini e informazioni a piacere. Cita questa ricerca linkandola nel tuo articolo per permettere ai lettori di avere più informazioni sull’argomento. Inoltre, ricorda di utilizzare questo contenuto in esclusiva e non per scopi commerciali.

Il processo editoriale di Zety

Questo articolo è stato revisionato dal nostro team editoriale per essere sicuri che rispetti le linee guida di Zety. Ci impegniamo a condividere con te la nostra conoscenza e a fornirti consigli di carriera tangibili e personalizzati. Grazie ai nostri contenuti di qualità, oltre 1 milione di lettori visitano il nostro sito ogni anno. Ma non è tutto. Il nostro team è costantemente impegnato in nuovi studi per rimanere al passo con il mercato del lavoro e siamo orgogliosi di essere citati dalle migliori università e testate giornalistiche al mondo.

Valuta questo articolo: settimana lavorativa produttivita
Media: 5 (3 voti)
Grazie per aver votato.
Paolo Borrini
Paolo è un editor appassionato e uno scrittore brillante con una solida formazione giornalistica e diversi anni di esperienza nell'industria dei media. Membro orgoglioso della National Career Development Association (NCDA) e della Professional Association of Resume Writers and Career Coaches (PARWCC), è un punto di riferimento per tutti coloro che aspirano al successo professionale. Dal 2020, Paolo si dedica con passione ai lettori di Zety Italia, assicurando testi chiari e alla portata di tutti. Tutti i suoi articoli sono basati sulla vita reale e rispettano rigorosamente le linee editoriali di Zety.
Linkedin

Articoli simili