

Hai finalmente trovato un nuovo lavoro ed è arrivato il momento di comunicarlo al tuo datore di lavoro? Ecco tutto ciò che devi sapere prima di inviare una lettera di dimissioni.
“Ora basta, ne ho fin sopra i capelli! Dammi carta e penna che butto giù una bella lettera di dimissioni!”
Ehi, frena, aspetta un momento! Lo sai che non funziona più così, vero?
Se sei proprio convinto di andare fino in fondo, sappi che carta e penna non bastano più e ci sono delle regole ben precise per poter lasciare la tua azienda. Per fare chiarezza, vai avanti a leggere! Nei prossimi 5 minuti scoprirai:
Scrivere una lettera di dimissioni è semplice, cosa che non si può dire per una lettera di presentazione. Zety ti rende la vita più facile: sfrutta il nostro builder online! Scegli tra 21 modelli di lettera di presentazione e adotta lo stesso stile del tuo CV.
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Marco Virenti
Via Marinelli 31
20057, Milano (MI)
Spett.le
Ravinelli S.R.L.
Via Ancona 121
20125, Milano (MI)
Milano, 24 ottobre 2023
Oggetto: lettera di dimissioni
Io sottoscritto, Marco Virenti, dipendente di Ravinelli S.R.L. dal 1 giugno 2018 in qualità di responsabile amministrativo, rassegno le mie dimissioni formali a decorrere dal 1 novembre 2023.
Colgo l’occasione per ringraziarvi per il sostegno e le opportunità che mi sono state offerte durante quasi quattro anni di lavoro a contatto con un team eccezionale. Questa esperienza professionale ha arricchito notevolmente le mie competenze professionali, accrescendo enormemente le mie capacità tecniche e gestionali.
Anche se ho deciso di rassegnare le mie dimissioni a causa di un nuovo progetto professionale, farò tutto quanto possibile per facilitare la transizione e assicurare un adeguato passaggio di consegne a chi mi sostituirà nell’incarico.
Nel ringraziarvi nuovamente, vi porgo i miei più cordiali saluti.
Marco Virenti
Firma
___________
Per accettazione,
Il datore di lavoro
Firma
______________
Una lettera di dimissioni è un documento necessario per comunicare al datore di lavoro la volontà di terminare il rapporto lavorativo prima della naturale scadenza del contratto. Si tratta di un documento unilaterale utilizzato per le dimissioni volontarie e la risoluzione consensuale del contratto.
Se in passato era sufficiente presentare una lettera di dimissioni firmata per comunicare la propria decisione di lasciare l’azienda, oggi non è più così: con le riforme del Jobs Act, e nello specifico con il decreto legislativo 151 del 14 settembre 2015, è stata introdotta una nuova procedura online.
Questo scelta è nata per contrastare il fenomeno increscioso dei “furbetti” delle dimissioni in bianco, che obbligavano il dipendente a firmare una lettera di dimissioni al momento dell’assunzione così da poter poi licenziare a proprio piacimento in caso di esubero o maternità.
Dal 12 marzo 2016, a parte qualche eccezione che vedremo più avanti, il lavoratore dipendente è tenuto a comunicare la volontà di recedere dal proprio contratto con una lettera di dimissioni con preavviso in via telematica dal sito https://www.cliclavoro.gov.it.
La procedura online è piuttosto semplice:
La procedura cambia leggermente a seconda del fatto che tu abbia iniziato a lavorare per la tua azienda prima del 2008 o dal 2008 in poi:
Una volta conclusa la procedura, riceverai un messaggio di conferma e avrai anche la possibilità di salvare la tua lettera di dimissioni in PDF: il documento così scaricato riporterà anche un codice identificativo e la data ufficiale di trasmissione.
È possibile effettuare questa procedura non solo da computer, ma anche tramite le app per smartphone e tablet offerte dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Il consiglio dell’esperto: se cambi idea, puoi revocare la tua lettera di dimissioni entro e non oltre 7 giorni dalla data di applicazione. Anche in questo caso, il sistema ti permette di scaricare la conferma in formato PDF.
Non ti senti troppo sicuro a smanettare in rete per conto tuo? Sei talmente in collera col tuo capo che ti tremano le mani a digitare il nome della tua azienda sulla tastiera? Non c’è problema: puoi far inviare la tua lettera di dimissioni volontarie anche a enti terzi.
In questo caso però, devono essere dei soggetti abilitati all’operazione:
Questi soggetti potranno entrare nel sistema in modo autonomo e inviare i dati direttamente al Ministero del lavoro, senza che tu debba fare nulla.
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Complimenti, hai risposto brillantemente a tutte le domande del colloquio di lavoro e hai ottenuto un’offerta concreta che intendi accettare! Ed è arrivato il momento di farlo sapere al tuo attuale datore di lavoro.
Se stai pensando alla vecchia la lettera di dimissioni con ringraziamenti un po’ strappalacrime, sappi che è ormai abbastanza vicina alla pensione, dato che tutti i lavoratori dipendenti delle aziende private devono obbligatoriamente attenersi al modulo standard da compilare online.
Esistono però alcune categorie che sono esonerate dalla procedura delle dimissioni volontarie online vista in precedenza:
In questi casi la lettera di dimissione con preavviso, firmata e datata, può essere inviata tramite PEC o raccomandata e anticipata mediate fax.
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Senza dubbio, il lavoratore ha il diritto di inviare la propria lettera di dimissioni volontarie quando lo desidera, ma è comunque tenuto a rispettare il periodo di preavviso previsto dall’articolo 2118 del Codice Civile.
Normalmente questo periodo, che varia a seconda del CCNL e del livello maturato, parte dal momento in cui la lettera di dimissioni viene consegnata al datore di lavoro, anche se i contratti di alcune categorie specifiche richiedono un preavviso a partire dal 1° giorno del mese.
In questo caso, ponendo che il lavoratore debba rispettare un preavviso di 20 giorni, una comunicazione il 23 di aprile gli consentirebbe di lasciare l’azienda solo il giorno 20 maggio, cominciando dunque a contare dal primo giorno del mese successivo.
È davvero importante che tu conosca i dettagli del tuo contratto: una lettera di dimissioni senza preavviso può portare a conseguenze spiacevoli, dato che il datore di lavoro potrà trattenere un’indennità pari alla retribuzione che ti sarebbe spettata per il periodo del mancato preavviso.
Il consiglio dell’esperto: secondo il Bureau of Labor Statistics, nel 2022 oltre 4.2 milioni di americani hanno lasciato il posto di lavoro durante la Great resignation. In Italia le cose sono un po’ diverse: secondo il Censis, il 52,6% degli occupati non ha nessuna intenzione di passare a un altro impiego.
Ma quindi, è sempre obbligatorio rispettare dei precisi termini di preavviso per potersi licenziare?
In effetti, proprio sempre no. Esistono infatti alcune eccezioni per cui è possibile inviare la propria lettera di dimissione senza preavviso: in questi casi, si parla di dimissioni per giusta causa.
Tra le possibili cause, figurano:
Anche in questi casi è pur sempre necessario inviare la propria lettera di dimissioni tramite il portale del Ministero, ma in questo caso sarà sufficiente selezionare l’opzione Dimissioni per giusta causa. Ancora una volta, in caso dovessi cambiare idea avrai 7 giorni di tempo per revocare le dimissioni.
Nel caso di una lettera di dimissioni senza preavviso per giusta causa, al lavoratore spettano comunque le ferie e i permessi non goduti, la tredicesime e la quattordicesima e il TFR.
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In Italia, i lavoratori dipendenti del settore privato devono inviare la propria lettera di dimissioni tramite l’apposito portale del Ministero del Lavoro:
Grazie per aver dedicato del tempo alla lettura di questa guida dedicata alla lettera di dimissioni. Se hai qualche dubbio, domanda o ulteriore richiesta, scrivici nella sezione dei commenti qui sotto e ti risponderemo al più presto!
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