Brainstorming: cos’è, significato, tecniche ed esempi
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Non c’è ChatGPT che tenga: il cervello umano è un vulcano in eruzione, soprattutto se lasciato libero di creare!
E cosa c’è di meglio allora che chiudere tante teste nella stessa stanza per una sessione di brainstorming per liberare la “tempesta di idee” perfetta?
In questa guida vedrai:
- Come nasce e che cos’è il brainstorming.
- Come funziona il brainstorming per il lavoro e la quotidianità.
- Tecniche ed esempi pratici di brainstorming.
- Cosa avviene dopo il brainstorming.
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Hai poco tempo a tuo disposizione? Salta alla sezione che ti interessa:
- Che cos’è e a cosa serve il brainstorming?
- Come nasce il brainstorming?
- Come funziona il brain storming?
- Cosa avviene dopo il brainstorming?
- Vantaggi e svantaggi del brainstorming
- Tecniche popolari di brainstorming
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1. Che cos’è e a cosa serve il brainstorming?
Il brainstorming è un metodo utilizzato per raccogliere e generare nuove idee in maniera spontanea. Nel brainstorming, tutti i componenti del gruppo sono incoraggiati a condividere il proprio pensiero senza limiti al fine di risolvere un problema o creare qualcosa di nuovo.
Non esiste una vera e propria traduzione di brainstorming, ma se non ami gli anglicismi potresti pensarlo come la fusione tra “brain” (cervello) e “storm” (tempesta), dunque una “tempesta di cervelli”.
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2. Come nasce il brainstorming?
Ritrovarsi in una piazza, in un’aula del senato o intorno a un tavolo per discutere di un problema o di una necessità non è certo qualcosa di nuovo: lo facevano già i greci, i romani e tantissime altre popolazioni dell’antichità.
Il brainstorming così come noi lo conosciamo, quello che permette una libera generazione di idee e assicura l’uguaglianza di tutti i partecipanti,nasce però solo nel 1939: il concetto divenne famoso grazie a Alex Faickney Osborn, fondatore di un’agenzia pubblicitaria negli Stati Uniti, ansioso di trovare un sistema per incoraggiare i propri dipendenti a sfruttare il pensiero creativo.
Il termine fu poi riproposto nel libro “Applied Immagination”, pubblicato dallo stesso Osborn nel 1953.
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3. Come funziona il brain storming?
Secondo Osborn, il brainstorming si basa su 4 principi fondamentali:
- Puntare sulla quantità: un maggior numero di idee aumenta le probabilità di trovare la soluzione più efficace a un problema.
- Non criticare le idee degli altri: i partecipanti devono focalizzarsi completamente sulla generazione di idee senza valutare quelle degli altri.
- Tirare fuori anche le idee più strambe: per permettere ai partecipanti di guardare al problema da tantissime diverse angolazioni.
- Fase associazioni di idee: “un’idea tira l’altra” - lo spunto iniziale di un membro del gruppo può tradursi in una idea più articolata di un altro.
Una volta identificate le “regole del gioco”, occorre poi passare all’azione.
Ecco le 6 fasi chiave per la delineazione delle attività di brainstorming:
1. Identifica il problema
È fondamentale che tutti i componenti del gruppo abbiano ben chiaro quale sia il problema da risolvere. L’obiettivo deve essere posto in maniera chiara e specifica. I partecipanti devono avere accesso a informazioni aggiornate e devono avere il tempo di prepararsi prima del brainstorming.
2. Assegna dei ruoli
Tutti i membri del gruppo sono sullo stesso livello: il brainstorming dovrebbe appiattire anche le differenze tra un manager e un tirocinante. È vero però che, perché l’attività funzioni, è importante considerare le differenze di genere, nazionalità, lingue e competenze, costruendo un gruppo ben amalgamato di non più di 10-12 partecipanti.
Per mantenere l’ordine, è fondamentale che nel gruppo sia presente anche un facilitatore, una sorte di moderatore capace di porre le giuste domande e convogliare la discussione.
3. Definisci le linee guida
Ogni brainstorming ha le sue regole, ma è fondamentale chiarire che non esistono risposte stupide e che non sono ammesse critiche. Si parla uno alla volta, tutti devono partecipare e nessuno può dominare la conversazione sovrastando o togliendo la parola agli altri.
Nel brainstorming, la gestione del tempo è fondamentale: una sessione dovrebbe durare tra i 15 e i 45 minuti.
4. Crea un ambiente adeguato
Sedie comode, tavoli, carta, penna e Post-it sono fondamentali per la riuscita del brainstorming. La stanza deve essere abbastanza ampia per tutti i partecipanti, luminosa, arieggiata e silenziosa - magari con un’ampia parete da sfruttare come lavagna.
5. Raccogli tutte le idee
La sessione vera e propria di brainstorming. Prendi nota di tutte le idee generate dai partecipanti, anche quelle apparentemente più assurde. Questa è la fase divergente, quella dedicata alla produzione di idee senza limitazione di sorta. In questa fase si punta alla quantità e non alla qualità.
Durante il brainstorming non esiste alcun ordine per prendere la parola ed è vietato ogni giudizio sulle idee proposte dal gruppo.
6. Analizza le proposte
Dopo la fase divergente, è il momento della fase convergente, in cui le idee vengono effettivamente valutate con cura dai membri del gruppo, criticate e affinate fino a ottenere delle soluzioni realistiche e attuabili. In questa fase è importante non sminuire le idee che non hanno trovato applicazione e dare un feedback razionale a tutti i partecipanti.
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4. Cosa avviene dopo il brainstorming?
Al termine dell’incontro è fondamentale riorganizzare tutte le idee, magari per iscritto, e inviare una copia a tutti i partecipanti per permettere a tutti di riflettere ulteriormente sull’argomento e valutare attentamente la bontà delle idee emerse.
Un brainstorming fine a se stesso, senza alcun follow up, è perfettamente inutile: se le idee raccolte non si traducono in azione, i membri del gruppo non parteciperanno ad attività future con la stessa intensità e l’attività perderà inevitabilmente di credibilità.
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5. Vantaggi e svantaggi del brainstorming
Come ogni attività, anche il brainstorming presenta diversi pro e contro.
Vantaggi del brainstorming
- Stimola l’intesa del gruppo e migliora le sinergie.
- Permette di creare nuove idee.
- Non serve essere altamente qualificati.
- Ottimizza i processi di problem solving.
- Permette a tutti di dare un contributo attivo.
- Valorizza al meglio le capacità degli individui.
- Offre diverse prospettive di un problema.
- Riduce i pregiudizi.
- Elimina il “abbiamo sempre fatto così”.
- Fa sentire i membri del gruppo importanti.
Svantaggi del brainstorming
- Poche persone possono dominare la conversazione.
- Dipende dal carattere dei partecipanti.
- È difficile valutare i rischi oggettivamente.
- È facile allontanarsi dal tema principale.
- I dettagli non vengono discussi.
- Tante idee non verranno implementate.
- Può risultare caotico.
- Le persone perdono di fretta interesse.
- Cambia a seconda dello stato d’animo dei partecipanti.
Per saperne di più: anche se si tratta di una tecnica molto famosa, non tutti sono convinti dell’efficacia del brainstorming di gruppo: secondo una ricerca dell’University College di Londra, i gruppi di brainstorming non riescono a generare lo stesso numero di idee dei singoli membri al lavoro separatamente.
6. Tecniche popolari di brainstorming
Nel corso del tempo il brainstorming ha subito una rapida evoluzione, tanto che sono nate diverse strategie e tecniche parallele utilizzate a seconda delle personalità dei membri del gruppo, del tipo di lavoro svolto e delle esigenze dell’azienda.
Vediamo alcuni esempi pratici di brainstorming:
1. Brainwriting
Il brainwriting è una variante del brainstorming in cui si parte da una domanda ben precisa, le idee vengono raccolte su fogli di carta e poi condivise tra tutti i membri del team. Il brainwriting lascia più tempo per elaborare le risposte ed è più efficace quando ci sono conflitti all’interno del team.
2. Mappe mentali
Le mappe mentali sono un tool usato di frequente che serve a rappresentare visivamente quanto emerso dal brainstorming, con nodi e linee che collegano le diverse associazioni di idee. L’obiettivo della mappe mentali è di visualizzare al meglio quanto emerso durante la sessione di gruppo.
3. Brain netting
Chiamato anche brainstorming online, il brain netting è la versione digitale del brainstorming. Normalmente avviene grazie ad applicazioni come Zoom, Teams o Slack ed è l’ideale per quei team che lavorano da remoto in città o paesi diversi.
4. Brainstorming inverso
I partecipanti del brainstorming inverso fanno di tutto per minare un’idea, andando a caccia dei punti deboli e delle difficoltà che potrebbero nascere a causa di una futura scelta. Il negative brainstorming è un’attività chiave per prevenire ogni possibile imprevisto futuro.
5. Starbursting
Lo starbursting è una tecnica di brainstorming in cui i membri del gruppo devono focalizzarsi sulle domande invece che sulle risposte. Queste domande, basate sui classici chi, cosa, come, dove, quando e perché hanno l’obiettivo di chiarire i processi e individuare nuove idee.
6. Tecnica dei sei cappelli
Ideata dal professor De Bono, la tecnica dei sei cappelli permette di guardare ai problemi da differenti angolazioni. Ogni cappello rappresenta un approccio diverso a una determinata situazione: c’è il cappello dell’intuito, quello dei dati, quello dell’ottimismo, ecc. Questa tecnica serve per dare maggiore consapevolezza ai partecipanti e affinare le doti di problem solving.
7. Metodo SCAMPER
Il metodo SCAMPER (acronimo di Substitute, Combine, Adapt, Modify, Put to other uses, Eliminate, Rearrange) ha l’obiettivo di sviluppare il pensiero fuori dagli schemi, quello che gli americani chiamano “think outside the box”. Questo metodo non è utile solo a risolvere problemi, ma anche a generare nuove idea ragionando su come un prodotto o un processo può essere migliorato modificando le sue componenti attuali.
8. Analisi SWOT
L’analisi SWOT (Strengths, Weaknesses, Opportunities, Threats) è un modello pensato per la pianificazione strategica e l’identificazione di nuove opportunità. Usata sia per scopi personali che per scopi professionali, aiuta a individuare punti di forza, debolezza, opportunità o minacce di una strategia.
Per saperne di più:. secondo l’articolo The role of social anxiousness in group brainstorming apparso sul Journal of Personality and Social Psychology, i soggetti con maggior ansia sociale sono in grado di influenzare negativamente le prestazioni del brainstorming degli altri membri del gruppo. In questi casi, è più efficace utilizzare le varianti del brainstorming che non contemplano le discussioni faccia a faccia.
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Punti chiave
Il brainstorming è un’attività individuale o di gruppo che serve per risolvere i problemi e generare nuove idee in maniera creativa. Ideato negli anni ‘30 da Alex Osborne, il brainstorming si presenta come un’attività “democratica”, in cui tutti i membri del gruppo possono parlare liberamente senza essere giudicati.
Il brainstorming presenta diversi vantaggi a livello di team building e creatività, ma possono rivelarsi un boomerang se i membri del gruppo sono troppo introversi o troppo autoritari.
Nel corso del tempo sono nati nuovi tool e nuove tecniche di brainstorming per adattarsi alle diverse esigenze di ogni azienda e per il lavoro online.
Grazie per aver dedicato il tuo tempo alla lettura di questa guida! Ora il brainstorming non avrà più segreti per te! Se hai bisogno di delucidazioni o di un aiuto, scrivi nei commenti e ti risponderemo quanto prima. Alla prossima, ciao!
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