

Se hai una soluzione anche alle situazioni più intricate, sciogli il nodo gordiano: ecco come aggiungere le tue capacità di problem solving al CV. Senza farti problemi, ovviamente!
“Spiccate abilità di problem solving”.
È quasi un mantra: chi non l’ha mai scritto a caratteri cubitali sul proprio curriculum?
E poco importa se non riesci a venire a capo neanche per sbaglio di un rebus de La settimana Enigmistica e vai costantemente in palla quando la cassiera al supermercato ti dà il resto della spesa.
Salvo poi arrivare al colloquio e sbiancare alla classica domanda: “lei ha scritto che ha una innata dote di problem solving, mi può fare un esempio concreto di quando ha messo in pratica questa sua abilità di risolvere i problemi?”.
Ma tu sei un asso con i grattacapi, mica avrai problemi a sgarbugliare la matassa no?
Per tirarti fuori dalla patata bollente, continua a leggere e imparerai:
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Uno dei nostri utenti, Nicola, ha detto di noi:
Creare il mio curriculum in una pagina mantenendo un aspetto professionale è difficile. Il builder di CV di Zety mi ha aiutato molto.
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Marco Rilli
IT Analyst
Via Fabbri 21, Livorno (LI)
marco.rilli@mail.it
+39 333 66 99 444
Preciso IT Analyst per una multinazionale, da 3 anni lavoro a stretto contatto con i sistemi informatici interni ed esterni. Ogni giorno assisto oltre 50 colleghi, divisi in chat, ticket e telefonate in italiano e inglese, raccogliendo e analizzando i malfunzionamenti informatici. Grazie alla mia abilità di valutazione, ho risolto il 70% dei problemi in FCR e diminuito i tempi di attesa del 20% con il team di secondo livello grazie dando le giuste priorità. Desidero mettere a disposizione le mie capacità analitiche per RobotPlus.
Esperienze lavorative
IT Analyst
ABC Casa S.p.A.
Settembre 2018-oggi
Educazione
Diploma di perito informatico
Istituto tecnico statale Marelli, Livorno
2012-2017
Valutazione finale: 94/100
Competenze
Certificazioni
Lingue
Il problem solving non è altro che la capacità di definire, contestualizzare e risolvere un problema.
Questa abilità rientra nel campo delle soft skills, quelle competenze che sono cioè trasferibili da un settore lavorativo a un altro, che si contrappongono alle hard skills, applicabili invece solo a una determinata professione.
Secondo alcuni studi, il problem solving ruota intorno a due fattori di base:
E in un mondo in continua evoluzione e in repentino cambiamento, è evidente che sempre più aziende cerchino figure in grado di adattarsi a situazioni impreviste e inaspettate di cui ancora non si ha esperienza pregressa. E di farlo in fretta, grazie alla capacità di gestire il tempo.
Come si fa a prendere una decisione efficace per risolvere un problema mai incontrato? Certo chiudere gli occhi e tirare a sorte finché non si centra l’obiettivo non è una strategia efficace!
Diceva Einstein: se avessi solamente un’ora per salvare il mondo, passerei 55 minuti a definire il problema e 5 a trovare la soluzione.
Ecco allora i passaggi fondamentali per uscire dagli impicci, anche per chi non ha un QI oltre i 160:
Il primo passo da compiere è capire esattamente quale sia il problema: a questo proposito puoi aiutarti con quella che in inglese viene definita la tecnica dei “5 whys”, i cinque “perché”.
Questa strategia consiste nell’andare ad analizzare ogni evento sempre più in profondità partendo dal generale e andando via via nel dettaglio, fino a scoprire la reale natura del problema.
Ecco ad esempio come indagare le cause per le quali non hai ottenuto un impiego:
Il ciclo potrebbe andare avanti all’infinito, ma cinque perché dovrebbero essere sufficienti ad arrivare al nocciolo del problema.
Una volta identificato il nocciolo del problema occorre immaginare tutte le alternative per poterlo risolvere. In questo caso sarà utile approcciare la situazione con le tecniche del brainstorming, design thinking e l’utilizzo delle mappe mentali, dimostrando di possedere elevate capacità organizzative e gestionali.
Il lavoro di gruppo rende questo passaggio ancora più rapido ed efficace.
Una volta che avrai in mano tutte le alternative dovrai prendere una decisione, valutando i pro e i contro di ogni risoluzione. Questa fase è detta di decision making.
In questo momento diventa fondamentale valutare attentamente rischi e benefici di ogni possibile risoluzione: potresti allora aiutarti con una SWOT Analysis per definire punti di forza, debolezze, opportunità e rischi di ciascuna azione futura.
Una volta scelta la strada da percorrere non resta che passare dalla teoria alla pratica. In questa fase è fondamentale assicurarsi che gli step per risolvere il problema vengano attuati esattamente come pianificato.
Una volta che il problema è risolto, ci sarà spazio per guardarsi indietro e valutare se la risoluzione è stata efficace o se c’è ancora margine di miglioramento, di modo da poter risolvere il problema in tempo brevi e in modo efficace se dovesse ripresentarsi. In questa fase ti torneranno utili anche le tue competenze comunicative.
Quando crei il tuo curriculum online con il builder di Zety, tutto ciò che devi fare è inserire gli elementi del documento come desideri (competenze, esperienze, etc.). Il software ha un correttore ortografico per creare un curriculum perfetto. Crea il tuo CV online qui.
Una volta inseriti tutti i tuoi dati, il builder di CV online di Zety valuterà il tuo CV, suggerendoti come modificare il tuo curriculum per migliorarlo ulteriormente.
Le leggi di Murphy non lasciano spazio a dubbi: non c’è problema tanto piccolo che non possa essere ingigantito.
In questo caso però le caustiche teorie di Arthur Bloch possono giocare a tuo vantaggio.
L’equazione è lineare: più insormontabili sono i problemi, più grande sarà l’interesse dell’azienda verso chi si prodiga nel risolverli.
Diventa allora fondamentale disseminare questa tua abilità all’interno delle varie sezioni del curriculum, per essere in grado di attirare immediatamente i tuoi selezionatori e superare la concorrenza.
In particolare dovrai far trasparire questa abilità nelle diverse sezioni del tuo CV:
Prima di scendere nel dettaglio di ciascuna sezione, sarà bene partire da un principio cardine: il curriculum deve essere personalizzato in base all’offerta di lavoro per la quale sei interessato.
A questo proposito, sarà allora il caso di partire da un esempio pratico, un’offerta di lavoro per Product Analyst.
Le mansioni del product analyst:
Come puoi notare questa offerta ha parecchi spunti sui quali focalizzarsi e dimostrare di padroneggiare l’abilità di problem solving. Ed è proprio dall’offerta di lavoro che dovrai partire, focalizzando l’attenzione sulle parole chiave e costruendo frasi efficaci sul tuo CV in risposta alle richieste dell'azienda.
Dato che il profilo è la sezione del curriculum che ha immediata visibilità, dovrai agganciare i selezionatori inserendo fin dalle prime righe le tue maggiori competenze e abilità, incluso il problem solving.
Come di seguito:
Accurato Product Analyst con 7 anni di esperienza sul mercato internazionale, grazie a un lavoro a stretto contatto con il team di sviluppatori ho siglato nuovi accordi commerciali per 3.500.000 di Euro nel 2020. Sfruttando le analisi di mercato e l’implementazione di solide strategie di pricing ho massimizzato i profitti del mercato asiatico, con un +21% negli ultimi due semestri.
Come puoi notare, anche se non è a ogni costo necessario inserire la dicitura “problem solving”, dovrai però essere in grado di trasmettere alla tua futura azienda l’idea che tu sia in grado di decidere quali strade percorrere e implementare scelte quotidiane per massimizzare i risultati.
Anche la sezione lavorativa può essere una miniera d’oro per lasciar trasparire la facilità con cui risolvi i problemi: a questo proposito tieni sempre a mente che la funzione della sezione delle esperienze professionali non mira solo a raccontare le mansioni che hai svolto, ma a dimostrare come le hai svolte e quali risultati sei riuscito a raggiungere.
Ecco allora un esempio concreto:
Product Analyst
Come puoi notare le parole scelte dal candidato sottendono tutte capacità analitiche non indifferenti e i risultati numerici e le percentuali fanno sì che sia subito chiaro al selezionatore quanto tu sia indispensabile nella risoluzione delle diverse problematiche.
Per ogni esperienza lavorativa, cita dunque le tue abilità di applicare strategie, prendere decisioni, raccogliere dati e analizzare e contrastare gli imprevisti.
Come detto all’inizio, il problem solving fa parte delle soft skills, le competenze trasversali, e dunque calzano a pennello in questa sezione del tuo CV.
Ovviamente, oltre a citare alla lettera “problem solving”, puoi estendere l’elenco anche a tutte quelle abilità direttamente correlate.
Senza ulteriori indugi, ecco una carrellata di competenze per risolvere in un lampo l’annoso problema del problem solving!
Qualunque azienda farebbe carte false per avere un candidato con queste caratteristiche, ma non inserirle a caso nel tuo curriculum e ricordati di essere sempre sincero.
Per valutare a quali competenze dare priorità, leggi attentamente l’offerta di lavoro e estrai le parole chiave, andando incontro così alle esigenze del tuo futuro datore di lavoro.
Se lo desideri, di fianco a ogni skill e competenza professionale puoi anche inserire una breve descrizione: in questo modo i recruiter si convinceranno che tu possegga realmente quella abilità e sarai già pronto a eventuali domande scomode durante il colloquio.
Ecco un paio di esempi:
In questo modo, ti creerai già gli esempi giusti per dimostrare di essere un abile problem solver durante il colloquio!
Esistono attività che, pur non direttamente correlate con il tuo lavoro, sono però indice di una elevata capacità di analisi e risoluzione dei problemi.
Anche se non la dovuto cautela, dato che questa sezione è un extra per il tuo curriculum e non deve portare via spazio ad argomenti più importante come come lavoro, educazione e competenze, qui potrai citare tutte quelle attività che ti hanno permesso di sviluppare un eccezionale pensiero analitico.
Ecco allora un esempio concreto di come dare valore al tempo libero nel tuo CV:
Hobby e attività
Anche se non relative al tuo lavoro, hobby e passioni possono essere inserite sul CV, lasciando trasparire tratti della tua personalità che ti torneranno utili nel tuo prossimo lavoro.
Ma se invece tu sei uno di quelli che è più bravo a crearli i problemi anziché risolverli? Niente panico!
Il problem solving non è una abilità innata e può essere appresa e come tale potrai migliorare velocemente se ti alleni con costanza!
Ecco allora qualche elemento su cui far leva per affinare le tue abilità:
In contrapposizione al pensiero verticale che si concentra sulla risoluzione diretta di un problema, il pensiero laterale si basa invece sulla ricerca di strade alternative, dando libero spazio alla creatività.
Su questo concetto il professor De Bono ha ideato la tecnica dei sei cappelli, che consente di visualizzare un problema da diversi punti di vista:
A ogni cappello sarai in grado di osservare il problema da una angolazione diversa, riuscendo ad avere una visione d’insieme più obiettiva.
Questa caratteristica si basa sull’affrontare positivamente ogni situazione, considerandola una opportunità. L’intelligenze emotiva permette di coinvolgere maggiormente gli altri e si basa su cinque punti fondamentali:
Avere fiducia in se stessi e riuscire a motivare gli altri è un mix fondamentale per un problem solver, andando a intaccare anche la sfera delle competenze sociali.
Analizzare le situazioni con cura e non prendere una decisione prima di aver valutato tutti i possibili risvolti è una competenza cardine per riuscire a risolvere un problema.
Le capacità di analisi si basano su due metodi fondamentali:
Un vero problem solver non si affida dunque all’istinto, ma si basa su precise strategie e cura ogni dettaglio del processo.
Due teste sono meglio di una, e tre sono meglio di due, soprattutto se remano nella stessa direzione.
Costruire un team affiatato è un altro dei segreti per facilitare il processo di risoluzione dei problemi, affidando a ogni membro il compito più consono alle sue capacità
Per questo motivo sempre più spesso le aziende puntano su attività di team building per scoprire le abilità nascoste dei dipendenti, creare gruppi affiatati e agevolare la risoluzione dei conflitti.
Qualsiasi problema ti troverai di fronte, da una sciocchezza di poco conto a una montagna insormontabile ti sarà chiesto di compiere delle scelte: a braccetto con le tue capacità analitiche, la capacità di prendere decisioni è allora un mix tra la sicurezza in te stesso e la tua abilità di focalizzarti sull’obiettivo con una visione a 360° del problema.
Maggiore è la tua esperienza sul campo e la tua preparazione personale, più facile sarà prendere delle decisioni corrette. Sfrutta allora ogni possibilità che ti è offerta a scuola, a lavoro o per conto tuo per accrescere la tua conoscenza della materia.
Osserva sempre con attenzione chi ha più esperienza di te per “rubare” le competenze necessarie e crescere continuamente.
Di fronte a un problema, la maggioranza delle persone va in panico e l’unico desiderio è vederlo scomparire il più velocemente possibile. Tu mantieni invece la calma e accetta il fatto che non tutti i problemi possano essere risolti con uno schiocco delle dita.
Respira, prenditi il tempo necessario, valuta le opzioni a tua disposizione e non ti accontentare della prima risposta che ti viene in mente.
Quando sei accecato dall’ansia o da emozioni forti come la rabbia e la frustrazione, difficilmente sarai in grado di prendere decisioni ponderate, rischiando invece di peggiorare irrimediabilmente le cose.
A questo proposito potresti praticare qualche attività rilassante come lo yoga, fare giochi di logica e puzzle o ascoltare musica classica e posticipare la tua decisione a quando sarai meno agitato.
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Ecco ancora una volta in breve i punti chiave di questa guida:
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