

Esami, tirocinio e tesi, ma alla fine ce l’hai fatta! E con la toga ancora indosso e il tocco ben saldo sulla testa, ecco come inserire il voto di laurea nel tuo CV da 110 e lode!
Sapevi che gli studenti dell’Università di Pisa possono scordarsi di salire in cima alla torre prima della laurea? E che a Torino è meglio girare al largo dalla Mole se non hai discusso la tesi?
E che dire degli studenti della Sapienza che, come Perseo con Medusa, non ricambiano lo sguardo della statua della Dea Minerva?
Sarà anche superstizione, ma nessuno vuole rischiare di rimanere pietrificato all’esame!
D’accordo, forse il pericolo può essere scongiurato anche aprendo qualche libro, ma tant’è: meglio non sfidare il fato. Dopotutto quella pergamena potrebbe tornare utile in futuro!
E una volta fatto pace con le Parche (e visitato i monumenti proibiti con l’alloro in testa), sarà allora il caso di vedere come inserire il voto di laurea nel tuo CV!
Continua a leggere e vedrai come:
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Giovane neolaureato con una valutazione finale di 110/110 in Scienze della Comunicazione all’Università di Torino. Al momento lavoro come tirocinante per una importante agenzia di comunicazione, assistendo oltre 10 clienti nel campo del digital marketing. In soli tre mesi, ho aumentato le visualizzazioni dei clienti del 35% e il CTR di oltre 20.000 click. Desidero offrire le mie competenze di marketing e SEO a MediaMania.
Esperienze lavorative
Tirocinante digital marketing
MediaCom, Torino
Settembre 2020-oggi
Stagista social media manager
UniMedia, Torino
Giugno 2019-Dicembre 2019
Educazione
Laurea Magistrale in Scienze della Comunicazione
Università degli Studi di Torino
2018-2020
Valutazione finale: 110/110
Tesi di laurea: SEO e marketing nella comunicazione online
Competenze
Certificazioni
Lingue
Dunque qual è la risposta giusta? Il voto di laurea va inserito nel curriculum oppure no?
La soluzione all’intricato enigma è: dipende!
Partendo dal presupposto che la tua educazione rimane comunque uno dei pilastri portanti della tua candidatura, è pur vero che ci sono degli elementi da considerare per stilare questa sezione in modo accattivante e scavalcare gli altri candidati.
A livello generale, qualunque sia il tuo campo di interesse, per mettere in evidenza la tua educazione dovrai basarti sul formato classico del CV, quello a ordine cronologico inverso, partendo dai titoli più recenti, e menzionare:
Questo è l’assetto basic che non può proprio mancare: in questo modo, i selezionatori avranno immediatamente un quadro d’insieme della tua esperienza scolastica.
Solo una volta arrivato a questo punto che dovrai prendere o meno la decisione di inserire il tuo voto di laurea.
Va da sé che maggiore è la valutazione finale, meno scrupoli dovrai farti a metterla in bella mostra: a chi non fa piacere sbattere in prima pagina un bel 110 e lode?
Ecco allora un esempio pratico di come potrebbe suonare questa sezione sul curriculum:
GIUSTO |
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Laurea triennale in Biotecnologie Università di Firenze 2018-2021
Voto di laurea: 110/110 e lode
Tesi finale: Metodologie genomico-molecolari per l'analisi dell'effetto di nanomateriali |
SBAGLIATO |
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Laurea magistrale in Lettere e Filosofia Università di Lecce 2017-2020
Voto di laurea: 88/110 |
Seppur corretto nella forma, il problema del secondo candidato è però nella sostanza: un selezionatore che si troverà di fronte al suo CV da neolaureato non rimarrà particolarmente stupito dal risultato finale e anzi si farà una impressione negativa nonostante un titolo di studio di livello superiore.
Appurato allora che è giusto esibire risultati eccellenti e soprassedere su quelli meno eccelsi, come comportarsi se non sei il secchione della classe ma neppure quello senza speranza che faceva le pernacchie dall’ultimo banco?
Per rispondere a questa domanda è allora necessario fare qualche ulteriore valutazione, considerando:
Questi tre fattori saranno utili per determinare come inserire il voto di laurea, gli esami superati sei mentre scrivi il CV sei in corso all'università ed eventuali esperienze parallele durante il corso degli studi.
Il consiglio dell’esperto: questo discorso vale principalmente per il settore privato. Se stai cercando un impiego nella pubblica amministrazione è sempre necessario indicare il tuo voto di laurea, al quale corrisponderà un punteggio aggiuntivo per le graduatorie. In alcuni casi esiste anche un voto minimo per poter accedere al concorso.
Dato che non tutti i lavori sono uguali, neanche il tuo curriculum può essere lo stesso per ogni tipo di candidatura.
Per alcune professioni infatti la laurea non è richiesta e a maggior ragione il voto finale raggiunto all’università non sarà uno degli elementi principali che farà pendere l’ago della bilancia a tuo favore.
Questo vale soprattutto per quei mestieri che hanno un basso tasso di competitività in un mercato candidate-driven: in poche parole, un mercato con pochi professionisti e tanta richiesta da parte delle aziende. In Italia questo vale, ad esempio, per chi ha un CV da ingegnere e per le professioni più tecniche in genere.
In questo caso saranno allora i datori di lavoro a preoccuparsi di attrarre il candidato, offrendo salari più competitivi e condizioni lavorative migliori per non farsi scappare i dipendenti più promettenti.
Secondo recenti statistiche di LinkedIn, il 72% delle aziende è ben consapevole dell’impatto del proprio brand sui candidati e, per contro, il 39% dei candidati considera l’immagine del futuro datore di lavoro un elemento fondamentale per inviare la propria candidatura.
Il consiglio dell’esperto: a questo proposito ci sono però eccezioni. Alcune aziende particolarmente appetibili inseriscono una soglia minima di valutazione per la candidatura in modo da procedere con una scrematura preliminare dei candidati ed evitare di esaminare migliaia di candidature.
Fermo restando che una valutazione molto positiva fa sempre un buon effetto sui selezionatori, è però altrettanto vero che il tuo voto di laurea perderà il suo impatto dirompente con il passare degli anni.
La valutazione accademica è infatti davvero utile solo nelle primissime fasi della tua carriera, venendo mano a mano rimpiazzata dalle tue esperienze lavorative più significative.
Ecco allora un valido esempio di educazione per un candidato esperto:
GIUSTO |
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Laurea magistrale in Economia e Commercio Università di Napoli 2008-2013
Voto di laurea: 108/110 |
E questo potrebbe anche bastare, con il possibile bonus di un voto di laurea elevato da inserire in bella vista: dato che il candidato si è laureato quasi 10 anni fa, i recruiter si concentreranno molto di più sulle competenze e l’esperienza lavorativa rispetto al solo titolo di studio.
A questo proposito, secondo i ricercatori di Harvard, del 67% delle posizioni lavorative di medio livello che richiedono una laurea, solo il 16% degli assunti possiede effettivamente il titolo richiesto, con un gap del 51% che va a favore dell’esperienza lavorativa più che sul titolo di studio e sulla valutazione finale.
Detto questo, le statistiche non ti autorizzano comunque a prendere sottogamba i tuoi studi: se sei appena uscito dall’università, o magari hai ancora un curriculum da studente perché ti stai muovendo dalla laurea triennale a quella magistrale, l’impostazione dell’esempio precedente non sarà più sufficiente e sarà meglio focalizzare l’attenzione su tutta una serie di esperienze significative maturare fra i banchi di scuola.
In questo caso, potrai spaziare tra:
Come di seguito:
GIUSTO |
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Laurea magistrale in Storia e Critica dell’Arte Università di Venezia 2018-2021
Voto di laurea: 107/110
Tesi di laurea: L’arte a ridosso delle due Guerre Mondiali
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Come vedi in questo caso, anche se il tuo voto di laurea non dovesse essere particolarmente elevato, potrai comunque focalizzare l’attenzione su altre esperienze altrettanto significative.
Fai però attenzione! Le esperienze che citi devono avere una valenza rispetto all’offerta di lavoro per la quale ti stai candidando: essere il capitano della squadra di pallacanestro dell’ateneo non ti darà alcun valore aggiunto se stai cercando lavoro in una galleria d’arte. E non ti sarà d'aiuto neppure come rompighiaccio per preparare un colloquio di lavoro.
Il consiglio dell’esperto: se stai per laurearti, inserisci il tuo curriculum in Almalaurea, un grande database che mette in comunicazione gran parte delle università italiane con le azienda alla ricerca di giovani neolaureati.
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Ecco un breve riepilogo di quanto detto in questo articolo:
E con questo è tutto! Sono sicuro che ti sarà utile per la ricerca del tuo lavoro. Visita il nostro sito per trovare altri articoli interessanti su CV e mondo del lavoro. Se ti va, facci sapere cosa pensi di questa guida qui sotto, nella sezione dei commenti! Alla prossima! Ciao!
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