

Una vita sui libri per diventare professore e ora ti manca un’ultima pubblicazione fondamentale: ecco come scrivere un curriculum accademico che ti aprirà le porte dell’aula magna!
Finalmente è arrivato.
Dopo anni con il naso infilato in tomi polverosi a farsi sgridare dalla bibliotecaria dell’università perché ben ti sei attardato ben oltre l’orario di chiusura, finalmente è arrivato il giorno in cui hai deciso di trasformare il tuo amore per lo studio in una professione!
Ma quanto bisogna sgomitare per farsi strada nel settore accademico?
Certo non è così semplice come dare tutti gli esami della sessione invernale.
E se stai cercando di accedere al dottorato di ricerca o stai muovendo i primi passi come docente universitario, avrai senza dubbio bisogno di un curriculum accademico per non rischiare di finire fuori corso!
Continua a leggere e vedrai come:
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Uno dei nostri utenti, Nicola, ha detto di noi:
Creare il mio curriculum in una pagina mantenendo un aspetto professionale è difficile. Il builder di CV di Zety mi ha aiutato molto.
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Dottor Giulio Farina
Professore associato
50123, Firenze (FI)
+39 666 55 44 555
giulio.farina@unifi.it
linkedIn/in/giulio-farina
Professore associato di Storia Medievale e ricercatore all’Università di Firenze, da due anni mi occupo della vita quotidiana dell’uomo del Medioevo e ho recentemente pubblicato due saggi dal titolo “Il sogno nella letteratura medievale” e “Il senso della morte nel Medioevo”, entrambi tradotti dalla University of California e dalla Sorbonne Université di Parigi.
Educazione
Dottorato in Storia Medievale
Università Normale di Pisa
2015-2018
Tesi di dottorato: Santi e cavalieri dell’età Carolingia
Laurea magistrale in Lettere e Filosofia
Università di Firenze
2012-2015
Valutazione finale: 110/110 e lode
Esperienza lavorativa
Professore associato di Storia Medievale
Università di Firenze
2018-2020
Progetti di ricerca
Pubblicazioni
Convegni e conferenze
Lingue
Referenze
Professor Mario Michelizza
Università di Firenze
mario.michelizza@unifi.it
+39 12 345 678 90
Professoressa Valeria Naccia
Università di Firenze
valeria.naccia@unifi.it
+39 98 765 432 10
Il curriculum accademico è un documento utilizzato da professori, studiosi e ricercatori all’interno del contesto accademico. Il CV accademico deve mettere in luce il percorso accademico del candidato, gli incarichi professionali all’interno dell’università, i progetti di ricerca, le pubblicazioni, i premi, le borse di studio e più in generale ogni risultato di rilievo in ambito accademico.
Come il curriculum tradizionale, anche questo tipo di documento si basa sull’ordine cronologico inverso, ma a differenza del documento classico non rispetta il limite massimo di una pagina per il CV. In ogni caso sarà bene non superare un limite ragionevole di pagine: 4 o 5 se stai muovendo i primi passi nel mondo accademico, fino a un massimo di 7 se ormai sei una istituzione nell’ateneo.
Per essere davvero efficace, dividi il tuo curriculum accademico in sezioni ben distinte.
Nell’ordine:
Se stai muovendo i primi passi nel settore accademico con ogni probabilità per il momento alcune sezioni del CV saranno superflue: scarta ciò che non fa per te e concentrati sulle sezioni rilevanti.
A grandi linee, un curriculum accademico ha gli stessi requisiti di una tesi di laurea: chiarezza, precisione e leggibilità sono imperativi.
Ecco allora qualche indicazione grafica per la redazione di un curriculum accademico summa cum laude:
Una volta impostato il formato del CV, non lasciare lasciare il documento in Word, ma salva il tuo CV in PDF.
Anche se la tua fama ti precede in ambito accademico e hai già avuto la tua cerimonia della penna in stile Princeton, è comunque importante inserire le tue informazioni di contatto in modo corretto per permettere ai selezionatori di ricontattarti in modo rapido.
In questa sezione includi sempre:
Per quanto riguarda questo ultimo punto, includi il tuo sito o gli altri social solo se hanno rilevanza per la tua carriera: un conto è un sito internet di divulgazione scientifica in stile Piero Angela, un altro è il tuo account da gamer su Twitch. Il curriculum sul tuo profilo LinkedIn è un esempio perfetto di social legato all'esperienza lavorativa.
Immagina questa sezione come la quarta di copertina della tua ultima pubblicazione, che deve essere in grado di intrigare il lettore e invitarlo a proseguire la lettura.
E per farlo avrai a disposizione solo una manciata di righe, non più di 4 o 5, in cui dovrai rispondere alle seguenti domande:
Nel farlo, concentrati sugli obiettivi professionali e accademici raggiunti, fornendo esempi concreti e numeri.
Che tu sia un dottorando, un ricercatore o un professore, sfrutta questa sezione per ottenere immediata visibilità: il tuo compito è agganciare il selezionatore mettendo sin da subito sul piatto della bilancia quanto di meglio hai da offrire.
Ecco qualche esempio:
Dottore magistrale in Matematica con una valutazione finale di 110/110 e lode e pubblicazione della tesi, e un postdegree alla University of Southampton, sono desideroso di accedere al Dottorato attivato presso l’Università la Sapienza di Roma per poter perfezionare i miei studi e dare il mio contributo scientifico nel campo della high dimension probability e le sue applicazioni in data science.
Ora sì che avrai l’attenzione dei commissione! Ma il discorso vale anche per un professore di ruolo.
Appassionato professore con oltre 12 anni di esperienza nell’insegnamento della Letteratura Straniera. Nel corso degli anni ho accompagnato oltre 200 studenti al completamento degli studi con la supervisione delle tesi magistrali di Letteratura Francese. Dal 2013 ho avviato un incessante lavoro di ricerca, con la traduzione di oltre 40 libri e saggi in lingue francese moderna e contemporanea.
Tirando le somme, in questa sezione dovrai allora essere in grado di compendiare le tue migliori capacità personali sul CV e i risultati notevoli che hai ottenuto nel corso della tua carriera, sempre con un occhio alle necessità del tuo futuro ateneo.
E se farai leva sui risultati concreti, il tuo profilo apparirà immediatamente interessante a ogni commissione di valutazione.
Se stai scrivendo un curriculum accademico, va da sé che l’educazione gioca un ruolo cruciale della tua narrazione.
E se stai scrivendo un curriculum del genere è perché possiedi almeno una laurea: dato che la cosa è abbastanza scontata, puoi anche evitare di inserire titoli di studio precedenti; a nessuno interessa davvero dove hai preso il tuo diploma di liceo.
Se possiedi più di un titolo di studio rilevante, magari una laurea magistrale, un master e un dottorato, inseriscili rispettando l’ordine cronologico inverso, partendo da quello più recente.
Ecco cosa includere:
E qui puoi vedere un esempio:
Laurea Magistrale in Scienze della Comunicazione
Università degli Studi di Matera,
2018-2021
Valutazione finale: 110/110
Tesi: L’evoluzione del linguaggio nella televisione italiana, relatore professor Mario Martinucci.
Se gli studi sono ancora in corso puoi comunque inserirli nel curriculum, aggiungendo la data presunta di completamento. In questo caso, a tua discrezione puoi inserire anche la media voti attuale.
Quando crei il tuo curriculum online con il builder di Zety, tutto ciò che devi fare è inserire gli elementi del documento come desideri (competenze, esperienze, etc.). Il software ha un correttore ortografico per creare un curriculum perfetto. Crea il tuo CV online qui.
Una volta inseriti tutti i tuoi dati, il builder di CV online di Zety valuterà il tuo CV, suggerendoti come modificare il tuo curriculum per migliorarlo ulteriormente.
Al contrario del CV canonico, nel curriculum accademico per sezione lavorativa si intendono solamente tutte le esperienze lavorative che rientrano nell’ambito accademico. Tutto il resto non ha rilevanza, neppure se hai fatto il barista per pagarti gli studi all’università.
Ciò che conta è solo ed esclusivamente la tua esperienza come docente o ricercatore, da presentare al meglio seguendo questi punti:
Ecco un esempio di esperienza professionale per il CV:
Professore associato di Fisica
Università di Rieti
2016-2020
I numeri daranno una marcia in più al tuo curriculum: per fissare ulteriormente i risultati ottenuti, puoi utilizzare la formula CAR, che si basa sul concetto di sfida-azione-risultato.
Cosa c’è di meglio che chiudersi in biblioteca, in silenzio, a luci soffuse, e sfogliare avidamente tomi e volumi impolverati, sfogliando le pagine con le pinzette?
Niente, se sei un ricercatore!
E l’attività di ricerca occupa una fetta importante della carriera di un accademico, per cui sarà necessario dedicarle una sezione a parte nel tuo curriculum.
Ecco allora come andare a inserire tutti i tuoi progetti:
Se lo desideri puoi anche inserire il ruolo che hai avuto nel progetto e il nome del coordinatore.
Ecco un esempio pratico:
Ogni professore che si rispetti deve la sua fama e la sua credibilità accademica alle pubblicazioni ed è chiaro che questa sezione avrà moltissimo peso di fronte a un commissione di valutazione.
Ecco come inserirle nel modo corretto, in conformità con il formato APA:
In questo paragrafo troveranno posto:
Se sei un professore di lungo corso è hai una lista interminabile di pubblicazione potresti limitarti agli articoli più significativi per non rendere il tuo curriculum accademico eccessivamente lungo.
Il consiglio dell’esperto: oltre al formato APA ci sono altri metodi per citare le tue pubblicazioni, ma l’importante è che rimani coerente al metodo scelto fino alla fine della trattazione.
La tua abilità di oratore ti precede? Hai preso parte a congressi e organizzato seminari? Sul palco dai il meglio di te neanche fossi il professor Barbero?
Tutte le mani strette e i gradini scalati per salire sul palco non potranno che incrementare la tua notorietà in ambito accademico, dimostrando la tua estrema conoscenza della materia e la tua affidabilità in campo scientifico.
A questo proposito non puoi allora esimerti dal costruire una sezione ad hoc nel tuo CV, inserendo:
Così:
Come per le pubblicazioni, anche per le conferenze puoi limitarti a quelle più significative per non rendere il tuo curriculum eccessivamente lungo.
In questa sezione ci sarà spazio per un po’ di autorefenzialità: dopotutto, perché non metterti in ghingheri e farti bello davanti ai membri della giuria?
Inserisci allora i tuoi trofei in ordine cronologico inverso, partendo ancora una volta da quelli più recenti.
Il discorso non vale se hai ricevuto un premio particolarmente importante o hai qualche onorificenza sul CV: anche se è passato qualche tempo è bene inserirli nella parte alta per dare rilievo al risultato ottenuto.
Ecco un esempio per scrivere correttamente la tua bacheca dei trofei:
Come fai ad avere a che fare con i colleghi degli atenei stranieri se non mastichi una parola di inglese?
E mica puoi dissertare con l’associato dell’Università di Rotterdam riguardo al Theatrum terrae sactae et biblicarum historiarum: cum tabulis geographicis aere expressis di Christian Kruik van Adrichem se non hai la più pallida idea di che cosa sia una declinazione latina!
Per non parlare di quanto sarebbe ostico fare ricerche su Carlo Magno se non hai alcuna cognizione di francese o tedesco!
Un accademico di tutto rispetto non può dunque esimersi dal parlare più lingue, è il tuo curriculum è l’occasione giusta per rispolverare i vecchi vocabolari e mettere in mostra le tue abilità di poliglotta e le competenze linguistiche.
Per questa sezione inserisci dunque tutte le lingue parlate in base alla valutazione CEFR (Common European Framework of Reference for Language), aggiungendo, in caso, le certificazioni ufficiali ottenute, come di seguito:
Il consiglio è di partire sempre dall’inglese, che viene dato pressoché per scontato, e poi soffermarsi sulle altre lingue partendo dal livello più alto.
Sebbene nel curriculum tradizionale siano decisamente sconsigliate, il curriculum accademico richiede invece una lista di referenze in grado di dare uno slancio alla tua candidatura.
Certo, perché se colleghi blasonati spendono parole di lode per te, la commissione giudicante non potrà non tenerne conto in fase di valutazione.
E per costruire un curriculum di un certo peso sarebbe utile avere 3 referenze, di cui almeno 2 dell’ambito accademico e sarebbe meglio che fossero persone con cui hai avuto modo di lavorare o che potresti definire tuoi “mentori”.
Ecco un esempio:
Professoressa Michela Zirlo
Università di Torino
michela.zirlo@unito.it
+39 777 88 99 666
Come vedi in questa sezione dovrai sempre aggiungere:
Dato che dovrai inserire i dati personali dei tuoi referenti, assicurati che siano d’accordo prima di aggiungere i loro nominativi al tuo CV accademico.
Cosa c’è di meglio di una lettera di presentazione che accompagni il tuo CV? Puoi creare la tua lettera di presentazione online qui, partendo dallo stesso modello utilizzato per fare il curriculum vitae. Ecc come potrebbe essere la tua candidatura:
Scegli tra i tanti modelli di lettere di presentazione e comincia a scrivere la tua.
Ci sono differenze significative tra un curriculum canonico e uno accademico; ecco allora una breve sintesi per non commettere errori:
E con questo è tutto! Sono sicuro che ti sarà utile per la ricerca del tuo lavoro in ambito accademico. Visita il nostro sito per trovare altri articoli interessanti su CV e mondo del lavoro. Se ti va, facci sapere cosa pensi di questa guida qui sotto, nella sezione dei commenti! Alla prossima! Ciao!
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Il primo passo per entrare nel mondo del lavoro in pianta stabile è quello di capire come si scrive un curriculum per uno studente. Abbiamo tanti consigli quante stories ha Fedez.
Apri il quaderno e registra la lezione: ecco come fare a scrivere un curriculum vitae per l’università in corso che ti farà trovare lavoro prima dell’inizio del prossimo semestre!